Spero che questo articolo dia un input per inaugurare una ricca sezione sulla borsa e dintorni, per imparare e condividere le esperienze di noi appassionati. Un’ introduzione su come investire in borsa, per fare soldi e per guadagnare con semplici ma efficaci regole.
Anche con soli 100 €, con i nostri consigli, potrai provare l’emozione della borsa. Con attenzione e disciplina moltiplicherai i tuoi Profitti. Abbiamo tantissimi strumenti per capire cos’è il valore, come crearlo e come avvantaggiarsene. Allora, ecco come guadagnare in borsa. La borsa non è un gioco e non è qualcosa di incomprensibile. Leggere, informarsi, capire nuovi meccanismi ed essere curiosi è necessario per capire meglio dove c’è innovazione, dove c’è cambiamento, dove ci sarà crescita.
Con un capitale minimo quello che dovete fare è analizzare i cosiddetti ‘Penny stocks’, ovvero azioni, generalmente con un fattore beta elevato (ad una variazione del mercato il titolo risponderà con una variazione più che proporzionale) ed un valore per share (per azione) inferiore al $/€. Potete esplorare Google Finance ed andare alla ricerca di titoli che hanno una buona percentuale di dividendo rispetto al prezzo e al contempo un prezzo per azione inferiore al dollaro, cosicché con soli 100 € potrete comprare un succulento pacchetto da 150 azioni e inaugurare il vostro portafoglio.
Investire in borsa è semplice, bisogna tenere a mente pochissimi principi cardine:
Ciò che conta sono le prospettive di lungo periodo.
Identificare la propria attitudine al rischio
Accontentarsi dei risultati maturati allontanando l’avidità
Mantenere un atteggiamento razionale e freddo rifugiando da operazioni frutto di panico o euforia.
Esistono fondamentalmente 3 tipi di comportamento o di approcci:
Value investing, è il metodo di Benjamin Grahm ed è basato sul valore intrinseco e presente dell’azienda. Applicando questo metodo si dovranno individuare e comprare le azioni delle società che il mercato sottovaluta cioè quando il prodotto tra il costo dell’azione e numero delle azioni stesse (capitalizzazione) è inferiore al suo patrimonio.
Growth investing, è il metodo di Philip Arthur Fisher ed è basato sul valore potenziale, sulla crescita dell’azienda, del settore merceologico e del mercato di riferimento. L’obiettivo è quindi acquistare le azioni della società che, per la sua posizione geografica, per il settore merceologico in cui opera o per altri fattori, possiede un notevole valore potenziale tale da far ritenere una inevitabile crescita futura che ovviamente si ripercuoterà sulla capitalizzazione.
Financial speculation, è tutto ciò che non rientra nelle categorie precedenti. Prende molto spesso la forma dello scalping, ovvero dell’attività di compra-vendita azionaria in ridottissimi lassi di tempo e che proprio per queste caratteristiche non tiene conto degli obiettivi di lungo periodo e dei fondamentali (patrimonio, utile, ricavi, indebitamento…) della società sulla quale si opera. Si parla in questo caso di speculazioni irrazionali.
Definito qualche principio ciò di cui ora ci si deve munire è un computer e un conto corrente con la possibilità di deposito titoli. Non bisogna avere fretta e non fermarsi alla prima banca che si incontra. Per operare in borsa le maggiori spese sono quelle per la gestione e il deposito dei titoli, poi ci sono le commissione che la banca trattiene ad ogni transazione, poi le tasse e le imposte. Queste ultime si pagano ovunque in egual misura, per il resto si riesce a risparmiare agevolmente. Il deposito titoli costa mediamente 60 euro/anno per le transazioni su mercato italiano, e 120 euro/anno per quelle su estero. Se trovate un conto che non vi fa pagare queste spese avete vinto, vi resteranno da pagare solo le commissioni che generalmente sono tra 0,18% e lo 0,25% e le tasse che in Italia sono del 12,50% sul capital gain.
Stipulato il contratto la banca vi fornirà l’IBAN e codici di accesso per l’on line trading. A questo punto potete già fare il vostro primo investimento ma dovete scegliere lo strumento finanziario sul quale investire e questo dipende dal grado di rischio che siete disposti a correre:
Azioni. Sono lo strumento finanziario maggiormente volatile e quindi rischioso. Non garantiscono al tipo rendimento. Le società che producono utile pagano il dividendo ai propri azionisti e la sua percentuale d’incidenza rispetto al prezzo di mercato dell’azione è uno degli elementi che indirizza la scelta su un titolo piuttosto che su un altro.
Obbligazioni. Risulta essere uno strumento meno rischioso dell’azione perché garantisce una percentuale di rendimento ad una data. E’ un prestito che l’investitore fa all’emittente (società e stato) a fronte di una percentuale di rendimento periodico. L’unico rischio è l’insolvenza dell’emittente (caso Parmalat e Argentina): maggiore è la percentuale che l’emittente è disposta a pagare maggiore è il rischio insolvenza e viceversa. Oltre al rendimento garantito l’obbligazione può comportarsi come un’azione nel senso che può essere venduta o comprata secondo le regole classiche della domanda e dell’offerta che regolano il mercato azionario
ETF. Exchange Traded Fund è uno strumento che ha la stessa volatilità delle azioni. E’ il metodo più semplice per investire in mercati lontani o dove, per cause economico-fiscali, è difficile investire. L’investitore acquista un titolo che investe in un settore merceologico o geografico trasportando la variazione percentuale sul titolo dell’investitore. E’ un esempio ETF BRIC, fondo che investe e riproduce l’andamento della capitalizzazione di tutte le società quotate in Brasile, Russia, India, Cina.
ETC. Exchange Traded Commodities è uno strumento della stessa famiglia degli ETFs. Il principio di investimento è lo stesso, l’unica differenza è che l’investimento fa riferimento a materie prime. Un esempio è l’ETC Gold che investe e riflette le variazioni del prezzo dell’oro
Comprese le differenze tra questi strumenti che non esauriscono l’elenco degli strumenti si può cominciare a investire