Per chi disponesse di un capitale, piccolo o grande che sia, l’investimento in un fondo comune potrebbe essere una buona opportunità.
Si tratta di uno strumento finanziario il cui funzionamento è disciplinato in vari modi dalla legge, e quindi ragionevolmente sicuro e soggetto a controllo da parte di Consob e Banca d’Italia. Il D. Leg. n. 58 del 1998 definisce questa formula di investimento come un patrimonio autonomo, suddiviso in quote, di pertinenza di una pluralità di partecipanti, gestito in monte.
Il monte, ossia la somma degli investimenti dei sottoscrittori, che viene amministrato da una società di gestione, è quindi distinto dal patrimonio originario del singolo investitore, il quale possiederà un numero di quote corrispondenti al suo concreto contributo.
In base al maggiore o minore numero di quote possedute, il sottoscrittore parteciperà di conseguenza ai guadagni, o alle perdite, del fondo, secondo quanto previsto dallo specifico tipo di fondo sottoscritto.