Il curriculum secondo lo standard anglosassone è molto diverso da quello che viene utilizzato in Italia. Il curriculum rappresenta non solo una sorta di “riassunto” delle proprie esperienze di lavoro pregresse, ma anche un vero e proprio biglietto da visita nel quale è possibile – anzi, sarebbe consigliabile – inserire le proprie competenze, le proprie capacità ed i propri interessi. Ecco a voi qualche consiglio per fare immediatamente un’ottima impressione sul recruiter ed attirare la sua attenzione entro i canonici “trenta secondi” che generalmente si dedicano ad una veloce lettura di un curriculum vitae.
Come rendere interessante un curriculum
Breve profilo iniziale
Esso dovrebbe contenere informazioni anagrafiche – età, sesso, data di nascita. Non è obbligatorio, ma per alcune posizioni lavorative potrebbe fare la differenza, anche se generalmente non è mai richiesto proprio per garantire trattamento uguale a tutti i lavoratori;
Non andare oltre due pagine
un buon curriculum è giusto che sia approfondito e chiaro, ma sarebbe controproducente se esso fosse anche troppo lungo ed eccessivamente dispersivo. Come sempre, “in medio stat virtus”, la virtù sta nel mezzo, pertanto è sempre meglio trovare il modo di inserire tutte le informazioni necessarie ma evitare ridondanze e ripetizioni che potrebbero distrarre il recruiter e indurlo a… voltare pagina. Il CV non deveessere più lungo di due pagine
Attenzione alla forma
Non utilizzare abbreviazioni o linguaggio eccessivamente informale, e soprattutto mai utilizzare spelling americano ma limitarsi sempre al linguaggio inglese. È sintomo di competenza e serietà, che non devono mai mancare nell’approccio ad un recruiter o ad una azienda. Evitare, quindi, parole provenienti dal linguaggio americano e mostrare conoscenza della lingua britannica è molto importante
Non mentire
Risulta essere il primo punto, fondamentale nella vita ma ancor di più nella stesura del proprio “biglietto da visita”. Non mentire significa non inventarsi qualità che non si possiedono, ma essere sempre onesti e sinceri dichiarando il più possibile la verità. D’altronde, non sarebbe piacevole se, in fase di colloquio, venisse richiesta una immediata dimostrazione pratica di quelle qualità che abbiamo tanto decantato ma che nella realtà dei fatti non esistono;
Lunghezza ed accuratezza
Il giusto curriculum dovrebbe essere non più lungo di 2 pagine in formato A4; è chiaro, però, che ciò dipende anche dalle proprie esperienze di lavoro e da quanto spazio richiede il loro approfondimento. In ogni caso vi rimandiamo al consiglio numero 2: non dilungarsi troppo!
Ecco i punti sui quali focalizzarsi:
Educazione. Come le esperienze di lavoro pregresse, focalizzarsi anche sulla propria formazione scolastica, universitaria e professionale può essere molto utile. Un consiglio.Iniziare dagli studi più recenti per proseguire con quelli passati.
Achievement. si tratta degli obiettivi professionali raggiunti con il precedente posto di lavoro. Per fare una buona impressione è bene focalizzarsi su di essi ed evitare invece una generica trattazione di achievement non dimostrabili;
Esperienze pregresse. Allo stesso modo bisogna trattare le proprie esperienze pregresse, dedicando un breve approfondimento alle mansioni svolte per ogni tipo di lavoro precedente e gli obiettivi raggiunti
Interessi: Specificare i propri interessi è un bene, in quanto essi sono molto importanti per permettere al datore di lavoro di valutare che la posizione offerta sia in linea non solo con le capacità del candidato ma anche, appunto, con i suoi reali interessi;
Alcuni consigli fondamentali per un CV in inglese
Non mettere la foto, la nazionalità e la data di nascita
Non superare le due pagine
Personalizzare il CV a seconda dell’azienda e della candidatura
Mettere le esperienze e gli studi partendo da quelli più recenti
Allegare ogni volta la cover letter.
Un ultimo importante consiglio: focalizzarsi sempre sulle proprie capacità utilizzando descrizioni il più possibile oggettive evitando le autovalutazioni positive, che possono ottenere un effetto indesiderato, ovvero quello di apparire eccessivamente sicuri.