Chi di voi non ha almeno un cellulare, se non due? Probabilmente tutti. E quando avete comprato il modello che sfoggiate oggi? Non molto tempo fa probabilmente visto che, secondo le ultime statistiche, si cambia in media il cellulare o lo smartphone una volta l’anno. Ma se andassimo ad indagare su chi ha riciclato correttamente il vecchio cellulare il numero di coloro che passerebbe l’esame di impronta ecologica scenderebbe notevolmente. Molto spesso il cellulare che non si usa finisce nei rifiuti indifferenziati o a prendere polvere in un vecchio cassetto. Non sempre è una questione di insensibilità al problema ambientale: in alcuni casi si tratta di mancanza di strumenti e centri di raccolta ad hoc o anche di ignoranza sulle diverse soluzioni alternative. Eppure il vecchio telefonino o smartphone, come gli altri dispositivi elettronici, potrebbero essere riutilizzati in maniera intelligente.
Un recente studio di Device Renewal Forum, associazione di industrie impegnata su alcune campagne di sensibilizzazione, ha stimato i potenziali risparmi che si potrebbero ottenere riciclando correttamente i cellulari. Oltre infatti ai benefici per l’ambiente si calcola che il nostro Pianeta potrebbe trarne un vantaggio economico di circa due miliardi di euro. Senza contare che alcune parti specifiche del vecchio cellulare, in particolare videocamere, display e batterie, potrebbero essere usate nel processo di produzione di nuovi modelli di smartphone (il che farebbe scendere il prezzo di mercato di questi ultimi almeno del 50%).
Evidentemente non sono dati di cui molti dispongono visto che solo l’1% della popolazione mondiale ricicla attualmente i dispositivi elettronici in maniera corretta.
Ma come si ricicla correttamente il telefonino o lo smartphone? Il vecchio cellulare rientra nei RAEE, (o meglio nei PAED) ossia i rifiuti hi-tech che devono seguire un preciso percorso di smaltimento perchè pericolosi per l’ambiente.
Quello che interessa al maggior numero di persone è capire come buttarlo senza contribuire all’inquinamento in maniera eccessiva. Esistono per questi tipi di rifiuti delle isole ecologiche apposite allestite dal Comune. Non molti peraltro sanno che, in base al decreto “uno contro uno”, se consegnate al negoziante che vi vende il nuovo modello di cellulare il vostro vecchio dispositivo, sarà lui a dover provvedere al corretto smaltimento. Il tutto gratuitamente.
Ma con un po’ di creatività si può fare di più che buttare il vecchio cellulare guadagnando qualche euro, costruendo qualcosa di innovativo oppure contribuendo a compiere un’azione solidale.
Dal 2000 Vodafone, nell’ambito del progetto My Future, ha messo in atto in oltre 800 punti vendita la raccolta di batterie, telefoni e accessori tecnologici vari. La partecipazione al programma permette di raccogliere punti da spendere in ricariche gratis o altri omaggi.
La Onlus COOPI, con la collaborazione di Ecosol, permette di spedire gratuitamente il proprio telefonino: il ricavato dallo smaltimento sarà utilizzato per progetti solidali nel Terzo Mondo.
Per non parlare dei tutorial che si possono trovare online per gli appassionati di elettronica su come trasformare il vecchio telefonino o riutilizzarne delle parti.