In un periodo di crisi economica che frena la ripresa e produce dati sulla disoccupazione allarmanti, per molti la soluzione allo stare a casa diventa il lavoro stagionale. Soluzione a breve termine, certo, ma comunque un modo per far fronte alle spese lavorando, accumulando esperienza e magari anche divertendosi. Il lavoro stagionale estivo, secondo le ultime rilevazioni, tiene abbastanza bene, quindi anche per l’estate sono previste nuove assunzioni.
Lavoro stagionale, come funziona
Innanzitutto chiariamo cos’è il lavoro stagionale: si tratta di una forma di una attività lavorativa che si svolge in un determinato periodo dell’anno (di solito inverno o estate) e manca del carattere della continuità. Ovvero, il lavoro stagionale, come indicato dal termine stesso, deve durare per un periodo breve o medio e deve presentare carattere di periodicità. Come forma di contratto rientra nella sfera del lavoro a tempo determinato, ma si distingue da questo per alcune caratteristiche specifiche come il limite di ore giornaliere e il limite di durata massima (che in ogni caso non può superare i nove mesi, ma che quasi mai supera i due mesi).
Quali che siano la durata e il settore del periodo lavorativo stagionale, è bene ricordare che il rapporto professionale deve sempre essere garantito da un regolare contratto d’occupazione, stabilito dalle parti in causa. Buona norma è quindi diffidare di chi promette lavori stagionali con ottimi benefit ma senza alcun contratto scritto. Anche perché di solito, in prossimità dei periodi più propizi per questo tipo di lavoro, le istituzioni centrali e locali mettono a disposizione risorse per l’assunzione a favore delle aziende.
I settori di sbocco
In prossimità dell’estate, gli sbocchi principali per chi è alla ricerca di un lavoro stagionale sono senza dubbio quelli che riguardano il settore turistico. Le strutture ricettive (alberghi, ristoranti, ma anche musei e uffici informazione) si muovono in questo periodo alla ricerca di forze fresche per gestire al meglio l’aumento dell’afflusso turistico nei mesi più caldi dell’anno. Di regola i mesi più richiesti sono quelli di luglio e agosto, ma non è raro trovare aziende che assumono già dai mesi di maggio e giugno, proseguendo fino a settembre inoltrato.
Secondo l’Osservatorio Openjobmetis “le aziende del settore hanno già avviato le ricerche dei profili classici per i settori, alberghi ristorazione e commercio, come chef, aiuto chef, camerieri, barman, animatori, commessi e assistenti alla vendita. Le offerte sono rivolte sia a candidati con esperienza pregressa nella mansione (ad esempio chef, aiuto chef e barman) sia a giovani con poca o nessuna esperienza, studenti compresi, per andare incontro a esigenze, spesso più che raddoppiate, di personale per ristoranti, hotel, villaggi vacanze e strutture di accoglienza in generale, soprattutto in località e città ad alto afflusso turistico”.
Lavorare in strutture del genere, magari nelle località di mare, è senza dubbio il modo migliore per coniugare utile e dilettevole, guadagnare qualcosa e al tempo stesso divertirsi. Anche perché molto spesso vitto e alloggio vengono incluse nel contratto, pur a fronte di una paga leggermente più bassa. In ogni caso il turismo non è l’unico sbocco. I lavori stagionali tradizionali sono quelli che riguardano l’agricoltura, ma anche il commercio. In questo senso la Grande Distribuzione è in grosso fermento.
Come conferma Patrizia Origoni, marketing manager di Randstad: “Un settore che resta molto dinamico è l’abbinata gdo-retail. Le richieste spaziano dagli store manager agli addetti vendita, dai magazzinieri ai promoter, dai visual merchandiser agli scaffalisti, fino ai banconisti e ai responsabili di negozio. Nell’ambito retail, sono sempre più numerose le richieste di personale madrelingua cinese, giapponese e russo”. Quasi tutti i settori, comunque, presentano offerte interessanti vista anche la concomitante assenza per ferie di parte del personale: aeroporti, strutture sanitarie, call center, banche, le possibilità sono infinite.
Lavoro stagionale
Come abbiamo già visto, non sempre per candidarsi ad un lavoro stagionale bisogna possedere esperienze pregresse nel settore di interesse. Ci sono però alcune caratteristiche che chi vuole buttarsi in questa esperienza deve possedere assolutamente. Quali sono? In primis la capacità di adattarsi, sia dal punto di vista personale (i turni sono all’ordine del giorno) sia da quello professionale (essere pronti a svolgere mansioni diverse, anche quelle non strettamente legate al proprio profilo). La proattività, lo spirito di iniziativa e l’entusiasmo sono le qualità da cui non si può prescindere se si vuole trasformare il periodo di lavoro in un momento di crescita.
Detto questo, in alcuni casi specifici sarà comunque richiesto un curriculum coerente con la posizione che si andrà ad occupare. Questo succede soprattutto nel settore turistico: per lavorare in cucina è necessario avere esperienza anche minima, così come per lavorare nelle strutture d’accoglienza è fondamentale la conoscenza di almeno una lingua straniera (l’inglese, ovviamente, è la più gettonata, ma non si devono sottovalutare le lingue asiatiche o dell’Est Europa). Senso pratico e analisi realistica delle proprie capacità sono la base da cui partire.
Chiudiamo con qualche accenno su dove trovare le offerte. La prima considerazione da tenere a mente è che di solito le selezioni per i lavori stagionali partono con largo anticipo rispetto all’arrivo dell’estate, quindi meglio muoversi per tempo, onde evitare di restare a bocca asciutta. Con Internet ormai è molto semplice scovare le offerte suddivise per settore, grazie a siti specifici, ma non bisogna sottovalutare i portali delle amministrazioni locali e dell’Informagiovani, che aiutano nella scelta e forniscono utili consigli per chi voglia lanciarsi in questa avventura, in Italia o magari all’estero.